Le commissioni I e XII della Camera dei deputati hanno fatto un passo significativo nel ridisegnare l’architettura dell’istruzione italiana. Le commissioni hanno dato il via libera a una serie di revisioni sostanziali al Decreto Legislativo PA Bis, assicurando un finanziamento di 50 milioni di euro per il 2023 per le seguenti iniziative:
- aumento delle risorse umane amministrative nelle istituzioni scolastiche;
- implementazione di nuovi itinerari di abilitazione per gli insegnanti supplenti (30 CFU);
- provvedimenti di transizione per le scuole paritarie.
Queste innovazioni sono pensate per incrementare la produttività del settore amministrativo e per riconoscere il contributo degli insegnanti precari. La prospettiva è quella di un mutamento rilevante e vantaggioso per l’intera comunità educativa.
La valorizzazione del settore amministrativo scolastico si inserisce nel contesto complesso dell’attuazione del PNRR, un periodo in cui gli uffici amministrativi dovranno affrontare una grande mole di lavoro. Grazie ai fondi aggiuntivi, le scuole avranno l’opportunità di assumere più personale amministrativo, incluso il personale ausiliario, a partire dal prossimo autunno.
L’abilitazione 30 CFU nelle scuole statali e paritarie
L’intero fronte di governo ha approvato un emendamento cruciale che fa luce sui percorsi di abilitazione per i docenti precari, tanto nelle istituzioni scolastiche pubbliche quanto in quelle private paritarie.
In dettaglio, l’emendamento intende dare valore all’esperienza lavorativa accumulata all’interno del contesto educativo nazionale, introducendo programmi di abilitazione 30 CFU. Per parteciparvi, gli insegnanti avranno bisogno di:
- 3 anni di servizio (anche non consecutivi) nell’ultimo quinquennio. Di questi, almeno uno dovrà essere stato svolto nella classe di concorso specifica per la quale si aspira a ottenere la qualificazione.
Nonostante ciò, poiché questi nuovi percorsi di qualificazione necessiteranno di un lasso di tempo per diventare pienamente operativi e per soddisfare il fabbisogno annuale di qualificazioni, è stato disposto un intervento provvisorio per il triennio a venire.
In quelle circostanze in cui l’offerta formativa non risponde adeguatamente alla richiesta di qualificazione, per le procedure di riconoscimento delle scuole private equiparate, si potrà derogare dalla richiesta dell’abilitazione per quegli aspiranti docenti che abbiano acquisito almeno tre anni di servizio nell’ultimo decennio.
Abilitazione 30 CFU: forze politiche e sindacati
La coalizione governativa al completo ha dato il proprio sostegno all’emendamento al decreto PA bis, disegnando un percorso importante per la riconoscibilità del servizio offerto dagli insegnanti precari nelle scuole paritarie. Questo passo, tuttavia, ha incendiato un intenso confronto tra le forze politiche e vari sindacati.
L’uniformità di riconoscimento del servizio tra scuole pubbliche e private equiparate ha, in effetti, generato molteplici letture della situazione. Alcuni elementi di spicco della coalizione, come Maurizio Lupi, capofila del partito Noi Moderati, interpretano l’emendamento come un avvicinamento positivo anche per gli insegnanti delle scuole private equiparate.
Ciononostante, mentre la coalizione ritiene l’azione un progresso rilevante per il superamento del cronico precariato, la Flc Cgil ha manifestato apprensione. Giudicando inappropriato l’allineamento dell’esperienza lavorativa tra coloro che hanno ottemperato alle severe regolamentazioni di selezione pubbliche e chi ha ottenuto accesso attraverso criteri “più flessibili” nelle scuole private equiparate.
Per parte sua, tuttavia, il segretario della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile, ha dichiarato: “Riceviamo con entusiasmo questo emendamento che altro non è se non una nostra storica richiesta che finalmente trova una risoluzione tanto attesa”.
Il comunicato del Ministro Valditara
Nel corso dell’avallo dell’emendamento concernente i percorsi di abilitazione 30 CFU, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha voluto contribuire con la sua analisi. Mettendo in evidenza come ciò incarni “un indicatore significativo di un’opera sinergica e consensuale per potenziare il concetto di uguaglianza nel panorama scolastico”.
In particolare, con una nota stampa lo stesso ha commentato: “Con queste misure si potenzia la scuola, sostenendola nell’attuazione del PNRR e dando una risposta ai docenti precari sia delle scuole statali che paritarie, si semplificano le procedure per l’accesso ai servizi scolastici e per l’erogazione degli aiuti: grande attenzione ai lavoratori della scuola e alle famiglie”.