C’è grande attesa per il DPCM (previsto entro la fine di luglio) chiamato a dettare le linee guida relative ai 60 CFU (Insegnamento 2022) istituiti nell’ambito della riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti.
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione (legge n. 79 del 29 giugno 2022) del decreto n. 36/2022, infatti, sono adesso previsti tutta una serie di decreti attuativi, necessari ed imprescindibili per completare gli effetti della norma stessa. Nello specifico, il DPCM dovrà definire i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa relativa al conseguimento dei 60 crediti universitari nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche. Le novità dell’insegnamento 2022 passano necessariamente da qui. E dai 4 nuovi percorsi per l’accesso al ruolo.
Insegnamento 2022. Percorso 1
Una volta a regime, il percorso prevede il conseguimento dei 60 CFU necessari per ottenere l’abilitazione già durante il tradizionale percorso di studi (in aggiunta ai crediti previsti per il raggiungimento della laurea). Si tratterà di un percorso organizzato direttamente dagli Atenei attraverso i centri universitari di formazione iniziale e in stretta relazione con il sistema scolastico, che prevede anche un tirocinio diretto da svolgersi nelle scuole (20 CFU). Obbligatoriamente, inoltre, 10 CFU dovranno essere conseguiti nell’area pedagogica. Infine, prima di ottenere l’abilitazione, l’aspirante docente dovrà superare una prova finale che prevede anche una lezione simulata.
Insegnamento 2022. Percorso 2
Tuttavia, prima che il Percorso 1 diventi regola a tutti gli effetti, è previsto un periodo di transizione. Che durerà fino al 31 dicembre 2024. Durante questa fase, coloro i quali sono già in possesso di un’abilitazione su una classe di concorso o su un altro grado di istruzione e coloro che hanno ottenuto la specializzazione sul sostegno, hanno la possibilità di conseguire l’abilitazione in altre classi di concorso, o in altri gradi di istruzione mediante l’acquisizione di soli 30 CFU del percorso di formazione universitario e accademico iniziale.
Fermo restando che 20 CFU devono essere riferiti al campo delle metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento, mentre i restanti 10 CFU devono essere di tirocinio diretto. Una volta superato il concorso, però, gli aspiranti docenti firmeranno un contratto a tempo determinato, con l’obbligo di conseguire i rimanenti 30 CFU e, ovviamente, di superare poi la prova finale necessaria per ottenere l’abilitazione.
Insegnamento 2022. Percorso 3
Un’altra eccezione riguarda i precari storici. Ovvero i docenti con almeno 3 annualità di servizio (anche non continuativi) negli ultimi 5 anni, purché una delle stesse sia specifica. Per loro, infatti, è prevista la possibilità di accedere al concorso senza l’obbligo di ulteriori crediti formativi. Tuttavia, nel caso in cui gli stessi dovessero superare il concorso, dovranno poi acquisire almeno 30 CFU durante il primo anno di immissione in servizio e, quindi, affrontare anche la prova finale del percorso universitario di formazione iniziale per conseguire l’abilitazione all’insegnamento.
Insegnamento 2022. Percorso 4
Un’ultima eccezione riguarda i “vecchi” 24 CFU. La data ultima per conseguirli è il 31 ottobre 2022. Ma gli stessi saranno spendibili fino al 31 dicembre 2024 come titolo di accesso ai concorsi. Nessuno “sconto”, tuttavia. Anche gli aspiranti docenti che beneficeranno di questa norma transitoria, infatti, dovranno eventualmente integrare la formazione iniziale con ulteriori 30 CFU una volta superato il concorso e misurarsi con la prova finale prevista per l’ottenimento dell’abilitazione.