Il decreto attuativo noto come DPCM 60 CFU, che guida i nuovi percorsi abilitanti, ha ricevuto l’avallo dell’Unione Europea. Il documento, che ha ottenuto la firma del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, nei giorni passati, è ora in procinto di essere pubblicato Gazzetta Ufficiale.
Nel frattempo, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha delineato gli aspetti chiave dei futuri insegnanti durante un’intervista recente. Questi nuovi parametri sono stati definiti alla luce degli effetti della Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, emanata con il DL 36/2022 e successivamente convertita nella legge n. 79/2022. Il Ministro ha esposto i dettagli del percorso, evidenziando gli obiettivi e gli standard che guideranno la formazione del nuovo contingente di educatori.
Ecco cosa ha detto: “Si tratta di un docente molto strutturato, che avrà seguito un robusto percorso universitario di formazione e superato un concorso. E che, infine, sarà valutato nel periodo di prova per le sue effettive competenze didattiche e disciplinari, sostenendo anche una lezione simulata a conclusione delle procedure selettive”.
60 CFU insegnamento, DPCM a breve in GU
Il testo definitivo del DPCM 60 CFU è in procinto di essere pubblicato ufficialmente, forse già prima della pausa estiva. O, almeno, questo è quello che si augurano gli aspiranti docenti, gli operatori del settore scolastico e, non ultimi, i professionisti dell’informazione.
Le università, anticipando questo importante snodo, stanno orchestrando una struttura atta a ricevere i candidati interessati ai nuovi itinerari formativi abilitanti. Gli esperti prevedono un’affluenza che potrebbe variare tra i 90mila e i 100mila aspiranti insegnanti. Un dato che da una parte evidenzia l’attrattiva dell’opportunità, ma dall’altra rievoca la mancanza di tali percorsi dal 2013.
Contemporaneamente, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) è immerso nello sviluppo di un sistema ad hoc per la gestione degli accreditamenti accademici. L’obiettivo dichiarato è avere la piattaforma entro il mese di settembre, con l’intento di integrare le risorse del settore educativo e posizionare l’intero sistema in linea con le emergenti innovazioni di rilevanza.
Cosa contiene il DPCM 60 CFU?
Attualmente in fase di bozza, il DPCM sarà chiamato a delineare un articolato schema per la formazione, includendo diverse categorie di CFU/CFA: 60, 30 e 36.
L’accento è posto su un requisito minimo di 10 CFU/CFA per l’area pedagogica. E su una sezione di tirocinio, sia diretto che indiretto, che dovrà ammontare a non meno di 20 CFU/CFA. Con un impegno richiesto in aula di 12 ore per ciascun credito.
Il testo del decreto contiene specifiche riguardo ai crediti destinati all’inclusività nella formazione, un’attenzione particolare alle esigenze delle persone con disabilità. Stabilendo le percentuali di presenza richieste durante le attività formative per qualificarsi all’esame finale.
In conclusione, il DPCM mette a fuoco le procedure che governeranno l’esecuzione della prova finale del cammino universitario e accademico. Fornendo dettagli sulle componenti scritte e orali dell’esame, manifestando un quadro completo e accurato delle nuove direttive in materia di formazione.
60 CFU insegnamento DPCM: a numero programmato
Il dibattito sulla configurazione dei nuovi percorsi di formazione abilitante è arrivato a una fase critica. Fin dall’approvazione della Riforma Bianchi si era intuito che i percorsi abilitanti non sarebbero stati a numero aperto. Una scelta, questa, che ha stimolato una fervida discussione.
Nel periodo successivo alla pubblicazione della bozza del DPCM 60 CFU, la controversia ha coinvolto aspiranti docenti, esponenti politici, sindacati e giornalisti. Spaccati tra chi sostiene l’idea di un numero chiuso e chi crede nel contrario.
Tuttavia, la situazione si presenta meno netta di quanto sembri. I corsi da 60 CFU, infatti, non saranno a numero chiuso nel senso tradizionale né completamente aperti. Essi saranno, piuttosto, organizzati su un numero programmato, calibrato sulla base della capacità delle singole università.
Un punto chiave da considerare è l’introduzione, in base al decreto PA bis, della possibilità di effettuare fino al 50% dei percorsi formativi in modalità telematica sincrona. Questo non includerà, naturalmente, le attività di tirocinio e di laboratorio.
Tale approccio permetterà, ad ogni modo, un’espansione della partecipazione. Garantendo una flessibilità che sembra essere in linea con le esigenze contemporanee dell’istruzione e della formazione professionale.
I nuovi requisiti di accesso ai concorsi e il nuovo reclutamento dei docenti
La riforma del reclutamento e della formazione dei docenti per le scuole secondarie di primo e secondo grado ha introdotto modifiche significative al decreto legislativo n. 59/2017.
Alla luce di tali novità, il nuovo sistema si articola nei seguenti elementi:
- percorso universitario e accademico abilitante di formazione iniziale, che richiede la superamento di una prova finale e il conseguimento di 60 CFU/CFA. Al termine di questo percorso, si ottiene l’abilitazione;
- concorso pubblico nazionale, che sarà indetto a livello regionale o interregionale;
- periodo di prova in servizio della durata di un anno, che include un esame finale e una valutazione conclusiva.
Gli aspiranti docenti potranno partecipare al concorso solo se soddisfano i seguenti requisiti, oltre al possesso del titolo di studio richiesto per l’accesso alla classe di concorso:
- aver conseguito 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 (fase transitoria in vigore fino al 31 dicembre 2024);
- possedere almeno 30 CFU (fase transitoria in vigore fino al 31 dicembre 2024);
- aver ottenuto 60 CFU tramite il percorso universitario di formazione iniziale abilitante.
- almeno 3 anni di servizio (di cui uno specifico nella classe di concorso per cui si candidano) presso le scuole statali negli ultimi 5 anni.
La prima procedura concorsuale che sarà indetta è il Concorso straordinario ter 2023, rivolto ai docenti che hanno accumulato almeno 3 anni di servizio o che hanno conseguito i 24 CFU. I vincitori di questa selezione dovranno completare il percorso formativo per acquisire i CFU mancanti.
60 CFU insegnamento DPCM: cosa sono i percorsi da 30 CFU e da 36 CFU?
I percorsi da 30 CFU e da 36 CFU saranno applicabili esclusivamente durante la fase transitoria, che avrà validità fino al 31 dicembre 2024.
Il DPCM fornirà disposizioni dettagliate riguardo al percorso completo di 60 CFU e stabilirà le linee guida per i seguenti percorsi abbreviati:
- 30 CFU: per gli aspiranti docenti con almeno 3 anni di servizio; per i candidati che intendono partecipare al concorso con soli 30 CFU; per coloro che dopo il superamento del concorso devono conseguire i crediti mancanti; per i docenti già abilitati in un’altra classe di concorso o in un altro grado; per i docenti specializzati e assunti su sostegno che non dispongono dell’abilitazione sulla disciplina in cui insegnano;
- 36 CFU: riservato a coloro che partecipano al concorso con i soli 24 CFU.
60 CFU insegnamento DPCM: percorsi abilitazione 60 CFU
Il percorso di abilitazione all’insegnamento di 60 CFU rappresenta un’opportunità riservata a diverse categorie di candidati. Questa via è aperta ai laureati, ai diplomati ITP (Istituti Tecnici Professionali) e agli studenti iscritti a corsi universitari che conducono a titoli idonei all’insegnamento. È importante notare che per accedere a questo percorso, è necessario aver acquisito almeno 180 CFU durante il proprio percorso di studi.
Percorso CFU | Destinatari | Requisiti |
60 CFU | Laureati | – |
Diplomati ITP | – | |
Studenti in corsi di studi per insegnanti | Acquisizione di almeno 180 CFU |
In particolare, il percorso di abilitazione insegnamento 60 CFU sarà così strutturato:
Contenuto dei percorsi | CFU/CFA |
Discipline di area pedagogica | 10 |
Tirocinio diretto specifico per la classe di concorso, con un impegno in presenza di almeno dodici ore per ogni CFU o CFA di tirocinio | 15 |
Tirocinio indiretto | 5 |
Formazione inclusiva delle persone con BES | 3 |
Disciplina di area linguistico-digitale | 3 |
Disciplina psico-socio-antropologiche | 4 |
Didattica delle discipline, metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento | 18 |
Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica | 2 |
60 CFU insegnamento DPCM: percorsi abilitazione 30 CFU
Nell’ambito dell’abilitazione insegnamento 60 CFU, è previsto un percorso specifico di 30 CFU che si rivolge a diverse categorie di candidati. Questo percorso è riservato ai vincitori di concorso che hanno già conseguito 30 CFU.
Inoltre, è aperto anche ai docenti già abilitati in un’altra classe di concorso o a un diverso grado. È inoltre destinato ai docenti specializzati e assunti nell’ambito del sostegno che non possiedono ancora l’abilitazione nella disciplina in cui insegnano.
Infine, è richiesto che gli aspiranti docenti con almeno tre anni di servizio e i vincitori di concorso conseguano 30 CFU per completare il percorso di abilitazione.
Percorso CFU | Destinatari | Requisiti |
30 CFU | Vincitori di concorso | In possesso di almeno 30 CFU |
Docenti già abilitati in altra classe di concorso o in altro grado | – | |
Docenti specializzati e assunti su sostegno senza abilitazione sulla disciplina in cui insegnano | – | |
Vincitori dei concorsi con tre annualità di servizio | – |
Il nuovo percorso di formazione per l’abilitazione all’insegnamento sarà strutturato nel seguente modo:
Contenuto dei percorsi | CFU/CFA |
Discipline di area pedagogica | 4 |
Tirocinio indiretto | 15 |
Didattica delle discipline, linguaggio delle discipline, Metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento | 9 |
Discipline relative all’acquisizione di competenze nell’ambito della legislazione scolastica | 2 |
60 CFU insegnamento DPCM: percorsi abilitazione 36 CFU
Da segnalare, infine, il percorso di 36 CFU dedicato ai docenti che hanno ottenuto i 24 CFU entro il 31 ottobre 2022 e che, entro il 31 dicembre 2024, partecipano e superano il concorso.
Questo percorso offre l’opportunità di completare l’abilitazione e consolidare le competenze necessarie per l’insegnamento. Sarà un traguardo importante per i docenti che desiderano progredire nella loro carriera e offrire un’istruzione di qualità agli studenti.
Percorso CFU | Destinatari | Requisiti |
36 CFU | Docenti | Laurea e 24 CFU conseguiti entro il 31/10/2022, accesso e superamento del concorso entro il 31/12/2024 |
Il percorso di formazione abilitante dei 36 CFU sarà strutturato secondo la seguente tabella:
Contenuto dei percorsi | CFU/CFA |
Discipline di area pedagogica | 3 |
Tirocinio diretto | 10 |
Tirocinio indiretto | 3 |
Discipline di area linguistico-digitale | 3 |
Didattica delle discipline, metodologie e tecnologie didattiche applicate alle discipline di riferimento | 15 |
Discipline relative all’acquisizione di competenze nella legislazione scolastica | 2 |
Nuovi percorsi di formazione abilitante: la prova finale
La fase conclusiva del percorso formativo dei docenti prevede una prova finale composta da una prova scritta e una lezione simulata. Questi test sono volti a valutare l’acquisizione delle competenze professionali, come definito nell’Allegato A della bozza del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) relativo ai percorsi formativi da 60 CFU.
La prova scritta consiste in un’analisi critica e sintetica di episodi, casi, situazioni e problematiche che si sono verificate durante il tirocinio diretto e indiretto, svolti nel percorso di formazione iniziale. L’obiettivo principale è valutare le competenze acquisite dal tirocinante nell’ambito dell’attività svolta all’interno dei gruppi-classe e della didattica disciplinare. Particolare attenzione viene dedicata alle attività di laboratorio e all’acquisizione di conoscenze psicopedagogiche.
La lezione simulata, invece, prevede la progettazione di un’attività didattica innovativa, con una durata massima di quarantacinque minuti. Durante questa prova, i docenti dovranno illustrare le scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche effettuate, inclusi i possibili utilizzi delle tecnologie digitali multimediali. La progettazione sarà basata sul percorso di formazione iniziale specifico per la classe di concorso considerata.
La commissione giudicatrice assegna un punteggio massimo di dieci punti sia alla prova scritta che alla lezione simulata. La prova finale viene considerata superata se il candidato raggiunge un punteggio di almeno 7/10 nella prova scritta e 7/10 nella lezione simulata.
Una volta superata la prova finale, i docenti acquisiscono l’abilitazione all’insegnamento per la classe di concorso di riferimento. Questo rappresenta un importante traguardo nella loro carriera professionale, confermando le competenze acquisite durante il percorso formativo.
DPCM 60 CFU: il vincolo triennale
Dopo il superamento del periodo di prova, il docente è tenuto a restare nella stessa istituzione scolastica per un minimo di 3 anni, mantenendo la medesima tipologia di posto e classe di concorso. Tale obbligo si estende anche per il periodo necessario a completare la formazione iniziale e ottenere l’abilitazione all’insegnamento.
Nuovi percorsi di formazione abilitante: i costi
La bozza del DPCM 60 CFU indica che i costi dei percorsi di formazione si collocano nell’intervallo compreso tra i 2.000 e i 2.500 euro:
Tipologia di percorso | Costo massimo |
Percorsi da 60 CFU/CFA | 2.500 euro |
Percorsi abbreviati per coloro che hanno già conseguito i 24 CFU | 2.000 euro |
Percorsi abbreviati per coloro che sono regolarmente iscritti ai corsi di laurea magistrali a ciclo unico che costituiscono titolo di accesso alla classe di concorso | 2.000 euro |
Svolgimento della prova finale | 150 euro |