Il panorama dell’istruzione italiana potrebbe presto essere sconvolto dalle novità introdotte dal Decreto PA (n. 44 del 22 aprile 2023). Questo decreto, che si concentra sul settore dell’istruzione, potrebbe portare importanti modifiche ai percorsi formativi per l’ottenimento dei 60 CFU necessari per l’abilitazione all’insegnamento. Tuttavia, non è solo l’abilitazione a subire cambiamenti, ma anche l’acquisizione dei 30 CFU e il concorso ordinario.
Tuttavia, prima di dare uno sguardo alle novità in arrivo attraverso gli emendamenti o attraverso l’intervento del governo, analizziamo quali sono i provvedimenti contenuti nel Decreto PA:
Provvedimenti | Descrizione |
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Assunzioni straordinarie da GPS sostegno | Prevede assunzioni straordinarie da GPS sostegno anche per l’anno scolastico 2023/24. |
Norma sciogli vincoli 2022 e ripristino | Scioglie i vincoli previsti per l’anno 2022 e prevede il ripristino a partire dal 2023/24. |
TFA sostegno: accesso senza selezioni | Permette l’accesso al TFA sostegno senza selezioni per i docenti con almeno tre anni di servizio su sostegno negli ultimi cinque anni. |
Cancellazione dalle graduatorie dopo anno di prova | Prevede la cancellazione da tutte le graduatorie dopo la conferma dell’anno di prova. |
Inserimento abilitati e specializzati all’estero | Consente l’inserimento degli abilitati e specializzati all’estero in un elenco in coda alla prima fascia ed elenco aggiuntivo GPS. |
Il Decreto PA e le novità dell’abilitazione 60 CFU
Uno dei punti focali del Decreto PA riguarda l’abilitazione ottenuta attraverso i 60 CFU. Si è già completato il testo del DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) relativo a questa abilitazione, ma la pubblicazione effettiva dipende ancora dall’approvazione da parte della Comunità Europea.
L’abilitazione da 60 CFU è considerata, tra l’altro, la novità più significativa prevista dalla Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, promossa dall’ex Ministro Bianchi.
E questo fondamentale decreto attuativo è essenziale per rendere operativa tale riforma.
Secondo il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, l’adozione di questo decreto non rappresenta l’unica azione del governo per promuovere l’attuazione della Riforma del reclutamento dei docenti, come previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Un possibile cambiamento nell’ambito dell’abilitazione da 60 CFU potrebbe riguardare la percentuale di corsi erogati online, che potrebbe aumentare dal 20% al 40% o al 50%. Tuttavia, va sottolineato che ogni singolo ateneo manterrà la propria autonomia in tal senso.
L’Abilitazione 60 CFU: la fase transitoria e il percorso dei 30 CFU
Oltre all’abilitazione da 60 CFU, il Decreto PA presta attenzione anche all’abilitazione ottenuta attraverso un percorso di 30 CFU. Questo percorso è inserito in una fase transitoria che durerà fino al 31 dicembre 2024, dopodiché i 60 CFU diventeranno l’unico requisito valido.
Il percorso di 30 CFU è rivolto ai docenti già abilitati in una classe di concorso o in un grado diverso, nonché ai docenti specializzati e assunti su sostegno che non hanno l’abilitazione nella disciplina in cui insegnano.
Il governo intende semplificare il conseguimento di un’altra abilitazione per questi docenti, agevolando l’acquisizione dei 30 crediti formativi universitari richiesti. Questo passo è fondamentale per consentire ai docenti già abilitati di ampliare le loro competenze e insegnare in diverse discipline.
Concorso ordinario: Novità in arrivo
Il concorso ordinario non è stato trascurato nel Decreto PA. In questa direzione si prevede la possibilità di apportare modifiche alla prova scritta, dopo l’esperienza negativa dei quiz a risposta multipla. La nuova prova potrebbe includere elementi didattico-pedagogici, al fine di valutare in modo più approfondito le competenze degli insegnanti.
Inoltre, potrebbe essere rafforzata la prova orale per garantire una valutazione più accurata delle competenze richieste nel contesto dell’attuale sistema educativo.
È importante sottolineare che il Decreto PA considera anche lo scorrimento delle graduatorie del concorso del 2020. Questa disposizione mira a garantire la stabilità delle graduatorie, offrendo ai candidati già inclusi la possibilità di accedere a posizioni di lavoro indipendentemente dalla pubblicazione di una nuova graduatoria di concorso.