Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato i decreti n. 156 e n. 148 del 24 febbraio 2025, con i quali ha avviato ufficialmente il secondo ciclo dei percorsi abilitanti per l’insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado, secondo quanto previsto dal DPCM del 4 agosto 2023.
Struttura dei percorsi formativi
I nuovi percorsi abilitanti, regolati dal decreto n. 156 del 24 febbraio 2025, si articolano in diverse tipologie per rispondere alle esigenze di aspiranti docenti e vincitori di concorso.
- Percorso da 60 CFU, destinato ai candidati che necessitano di un percorso completo di formazione iniziale.
- Percorso da 30 CFU, riservato ai docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque, di cui uno nella classe di concorso richiesta, e ai partecipanti al Concorso Straordinario bis.
Sono, inoltre, previsti anche dei percorsi di completamento destinati ai vincitori delle procedure concorsuali, tra cui:
- 30 CFU per i vincitori del concorso disciplinato dall’articolo 13, comma 2, del D.lgs. 59/2017;
- 30 CFU di completamento per i vincitori del concorso regolato dall’articolo 18-bis, comma 3, dello stesso decreto;
- 36 CFU destinati ai candidati che, entro il 31 ottobre 2022, hanno acquisito i 24 CFU/CFA.
L’Allegato A del decreto n.156/2025 indica, invece, il numero dei posti disponibili per ciascuna classe di concorso su un totale di 44.283 posti previsti.
I posti disponibili non saranno, comunque, solo 44.283.
In una nota del MUR viene infatti chiarito:
- “Con riferimento ai percorsi per i quali è stato richiesto un nuovo accreditamento, e ai percorsi già accreditati per i quali sono state apportate modifiche, è in fase di ultimazione la relativa procedura di verifica. I posti verranno autorizzati con un successivo provvedimento.”

Modalità di partecipazione e criteri di accesso
L’anno accademico 2024/2025 introduce modalità didattiche innovative per la formazione dei docenti.
I percorsi potranno, infatti, essere svolti fino al 50% in modalità telematica, ad eccezione delle attività di laboratorio e tirocinio, che dovranno necessariamente avvenire in presenza.
Ciascun candidato potrà iscriversi a un solo percorso per una specifica classe di concorso, in una singola istituzione universitaria.
Qualora il numero di domande superi i posti disponibili, verrà effettuata una selezione basata su titoli e servizi, come stabilito nell’Allegato B del decreto.
Da parte loro, intanto, le Università stanno progressivamente pubblicando i bandi di ammissione, con dettagli sulle modalità di iscrizione, requisiti di accesso e scadenze.
Posti riservati per docenti con esperienza pregressa
Un aspetto centrale di questa fase di abilitazione riguarda la riserva del 45% dei posti per i docenti con almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque anni scolastici.
Inoltre, è prevista un’ulteriore quota del 5% destinata agli insegnanti attivi nei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) gestiti dalle Regioni.
Per quanto riguarda le classi di concorso accorpate, i corsi verranno attivati secondo le suddivisioni precedenti, con la garanzia che il titolo conseguito avrà validità per entrambe le classi.

Costi e requisiti per la prova finale
L’accesso ai percorsi abilitanti prevede costi variabili in base al numero di crediti formativi richiesti:
- Percorso da 60 CFU: fino a 2.500 euro;
- Percorso da 30 CFU: fino a 2.000 euro;
- Prova finale: costo aggiuntivo di 150 euro.
Per essere ammessi alla prova finale, i candidati dovranno dimostrare di aver frequentato almeno il 70% delle attività formative previste nel loro percorso.
Percorsi per conseguire ulteriori abilitazioni
Accanto ai percorsi abilitanti ordinari, il nuovo decreto introduce percorsi da 30 CFU/CFA dedicati a docenti già in possesso di un’abilitazione su una classe di concorso o su un diverso grado di istruzione, nonché a coloro che hanno conseguito la specializzazione sul sostegno.
Tali percorsi, non vincolati ai limiti di sostenibilità delle Università e delle istituzioni AFAM, permettono il conseguimento di una seconda abilitazione attraverso il riconoscimento delle competenze già acquisite nel proprio percorso professionale e formativo.