Per poter diventare docenti di scuola secondaria non basta conoscere la disciplina oggetto di insegnamento, ma è un mestiere che richiede una vera e propria vocazione.
La cosa più importante è, ovviamente, essere in possesso di alcuni precisi requisiti. Tali requisiti non sono uguali per tutti gli ordini e gradi di scuola, ma variano.
In particolare, quando si parla di scuola secondaria bisogna distinguere tra scuola secondaria di I grado e scuola secondaria di II grado.
La scuola secondaria
La scuola secondaria di I grado rientra all’interno del primo ciclo di istruzione ed è strutturata in tre anni.
Per tutti i ragazzi che abbiano già terminato le scuole elementari, è un ciclo di studi obbligatorio e necessario. Si tratta di un obbligo sia per gli allievi italiani, sia per gli allievi stranieri che comunque sono residenti in Italia.
Il discorso cambia per quanto riguarda la scuola secondaria di II grado. Infatti, ci troviamo davanti ad un’offerta formativa molto più ampia. Gli studenti, possono, infatti, scegliere fra:
- Licei,
- Istituti tecnici,
- Istituti professionali.
La durata di queste scuole è quinquennale, e i cinque anni sono divisi in due bienni più il quinto anno.
Inoltre, gli studenti possono scegliere fra innumerevoli indirizzi di studio all’interno delle diverse scuole.
I licei servono a fornire ai ragazzi gli strumenti adeguati per comprendere quello che li circonda. Gli Istituti tecnici, invece, puntano a formare gli allievi verso un percorso più economico e produttivo.
Gli Istituti professionali che hanno lo scopo di formare gli studenti a percorsi lavorativi necessari e indispensabili per l’economia del Paese.
Requisiti per diventare docenti nella scuola secondaria
Per quanto riguarda l’insegnamento nella scuola secondaria sono necessari i seguenti requisiti:
- Laurea di Vecchio Ordinamento, Laurea Specialistica o Magistrale di Nuovo Ordinamento;
- Diploma accademico di II livello, Diploma di Conservatorio o di Accademia di Belle Arti Vecchio Ordinamento;
- Diploma di scuola superiore per gli insegnamenti Tecnico-pratici (ITP).
Per poter acquisire il ruolo a tempo indeterminato è necessario superare il concorso nazionale per titoli ed esami.
Sebbene sia la strada più sicura per ottenere un posto dietro la cattedra è anche la modalità che viene più spesso modificata.
Nuovo concorso docenti secondaria
Stando alle ultime novità e basandosi sul Decreto-Legge n. 36 del 30 aprile 2022, il nuovo concorso è così strutturato:
- una prova scritta con più quesiti a risposta aperta volta all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulla materia della classe di concorso per la quale il candidato partecipa, nonché sulle metodologie didattiche, sull’informatica e sulla lingua inglese.
- Entro trenta giorni dall’indizione di ciascuna procedura concorsuale, fino al 31 dicembre 2024, l’accesso alla prova di cui al primo periodo può essere riservato a coloro che superino la prova preselettiva;
- prova orale, nella quale si accertano, le competenze e le capacità didattiche, l’attitudine all’insegnamento, anche attraverso uno specifico test;
- valutazione dei titoli,
- graduatorie di merito che si ottengono sommando i punteggi ottenuti nelle varie prove e nella valutazione dei titoli, nel limite dei posti messi a bando.
Le Graduatorie di Merito saranno due: una composta dai vincitori che sono già abilitati e un’altra composta dai vincitori che ancora devono conseguire l’abilitazione e dagli aspiranti che partecipano a titolo di studio e tre anni di servizio.
I vincitori del concorso su posto comune abilitati saranno sottoposti ad un periodo di prova in servizio, superato il quale sono effettivamente immessi in ruolo.
Gli insegnanti saranno tenuti ad una formazione continua e saranno tenuti a sviluppare attività di varia natura, tra esse si riscontrano quelle culturali, pedagogiche, didattiche, metodologiche e anche psicopedagogiche.
I docenti abilitati
Di fondamentale importanza è l’abilitazione. Infatti è destinati a questa direzione anche il percorso formativo proposto dal Ministero dell’Istruzione.
Infatti, viene sponsorizzata una preparazione di stampo universitaria o accademica abilitante che sia basata sull’acquisizione di 60 CFU.
È strutturata secondo:
- un percorso pubblico nazionale;
- un periodo di prova annuale con test finale.
- Dei crediti formativi voluti dal MIUR, almeno 10 CFU saranno inseriti nell’area pedagogica, mentre 20 CFU saranno suddivisi fra i diversi tirocini.
Ovviamente, saranno previste alcune eccezioni per gli insegnanti precari che hanno alle spalle già alcuni anni di insegnamento. Inoltre, anche coloro i quali sono in possesso precedente dei 24 CFU seguiranno un percorso diverso.
Scuola secondaria e GPS
Chi non ha ancora partecipato a nessun concorso ha a disposizione un ulteriore strumento. Le scuole secondarie sono strettamente collegate alle GPS.
Queste ultime sono su base provinciale e hanno il fine di assegnare le cattedre a tempo determinato. Nella prima fascia sono compresi i docenti abilitati, mentre nella seconda ci sono gli aspiranti con i soli titoli.
Coloro i quali hanno la laurea magistrale di vecchio o nuovo ordinamento abbinata ai 24 CFU potranno immergersi nella seconda fascia delle GPS. In questo modo si potrà concorrere per i vari tipi di supplenza.