Al momento c’è molto fermento per il mondo del reclutamento degli insegnanti. Infatti, il Ministero si sta occupando di predisporre un piano che contempli anche un concorso riservato ai precari. Ma c’è anche da sciogliere la questione riguardo l’abilitazione all’insegnamento, che non ha preso una direzione precisa. Ancora non si sa nemmeno se i percorsi da 60 CFU saranno a numero chiuso o meno.
I percorsi da 60 CFU: la nuova riforma per il reclutamento docenti
La legge 79/2022, prevede che si avvii il sistema a pieno regime del nuovo reclutamento e formazione iniziale degli insegnanti che al momento è rimasto senza una direzione precisa.
Si tratta della legge che ha sostituito i 24 CFU per insegnare con i nuovi 60 CFU.
I 60 CFU includono discipline antropologiche-psico-pedagogiche e metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche, con un tirocinio e una prova finale, e saranno disponibili sia presso università pubbliche che private.
I precari storici avranno un’eccezione, ma dovranno, comunque, acquisire almeno 30 CFU entro il primo anno di insegnamento.
Come accedere ai concorsi con i 24 CFU o i percorsi formativi da 30 CFU
Tuttavia, i candidati possono ancora utilizzare i 24 CFU fino al 31 dicembre 2024, a patto che siano stati conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
Si tratta della fase transitoria che consente ai candidati di utilizzare i 24 CFU o di completare un percorso formativo da 30 CFU prima di accedere ai concorsi fino al 31 dicembre 2024.
Inoltre, sono previsti corsi da 30 CFU per i docenti già abilitati o specializzati.
Invece, a partire dal 1° gennaio 2025, inizierà a pieno regime il nuovo percorso di reclutamento e formazione iniziale degli insegnanti, articolato in percorsi abilitanti da 60 CFU, compresi di prova scritta e lezione simulata.
La prova scritta sarà costituita da un’analisi critica del tirocinio scolastico effettuato durante il percorso.
Tuttavia, tutto ciò è rimasto bloccato e si attende ancora un DPCM che sarebbe dovuto uscire a Luglio 2022.
Il DPCM definirà l’offerta formativa per i 60 CFU e i candidati potranno utilizzare i crediti già acquisiti.
Attuazione della riforma, il DPCM chiarirà se i percorsi sui 60 CFU saranno a numero chiuso
Al momento, l’attuazione della riforma per il reclutamento e la formazione iniziale degli insegnanti è ancora incerta.
Non si sa nemmeno se i percorsi da 60 CFU saranno a numero chiuso o meno.
Tuttavia, sembra di vedere la luce in fondo al tunnel: il Ministero dell’Istruzione e del Merito avrebbe trovato un accordo con il Ministero dell’Università e il Ministro Valditara avrebbe lavorato per definire il testo del DPCM e avviare i percorsi formativi negli Atenei a partire dal prossimo anno accademico.
In attesa del DPCM che definirà l’offerta formativa per i 60 CFU, è previsto l’avvio dei corsi per il conseguimento dei 30 CFU tra settembre e ottobre. Si tratta dei percorsi dedicati alla fase transitoria prevista dalla riforma della legge 79/2022.
Selezione iniziale per accedere al percorso da 60 CFU a numero chiuso?
Un aspetto ancora incerto riguarda la selezione iniziale per accedere al percorso da 60 CFU. Non è ancora chiaro se si tratterà di un percorso a numero chiuso, o se l’accesso sarà garantito.
Tuttavia, è importante ricordare che la legge 79/2022 prevede che il numero di aspiranti docenti da abilitare dovrà essere sufficiente a garantire la selettività delle procedure concorsuali, ma allo stesso tempo non deve essere superiore al fabbisogno, tale che il sistema di istruzione non possa assorbire.
Perciò, il numero dei docenti abilitati dovrà essere strettamente legato al fabbisogno. È, perciò, necessario coniugare il limite del fabbisogno con la necessità di abilitare quanti più docenti possibile per offrire una didattica di qualità.
È importante sottolineare che non viene attivato un percorso di abilitazione dal 2014, perciò la richiesta potrebbe essere davvero enorme.