Se volgiamo il pensiero all’inizio dei corsi volti a garantire l’abilitazione all’insegnamento, è legittimo interrogarsi sulla disponibilità di permessi studio per i percorsi abilitanti. Il ritardo nell’avvio di tali corsi ha comportato, per gli Uffici Scolastici Regionali, l’adozione di diverse strategie.
Alcuni URS hanno permesso, entro il 15 novembre 2023, la richiesta con riserva, in attesa della loro attivazione. Altri, invece, hanno deciso di riaprire i termini per la richiesta dei permessi in un momento successivo, quando i percorsi abilitanti partiranno a tutti gli effetti.
A sollevare il problema della carenza dei permessi studio, se confrontata alla forte richiesta, è stato il sindacato Anief. Che ha inoltre sottolineato la necessità di un aumento di risorse per fronteggiare la crescente domanda.
Se si consultano i primi dati provenienti dagli Uffici Scolastici Regionali, emerge, infatti, una potenziale carenza di permessi per i corsi da 30, 36 e 60 CFU. Necessari per partecipare ai concorsi. Questa carenza rischia di impattare la prossima procedura concorsuale, prevista in autunno, che richiede almeno 30 CFU.
La necessità di prendere provvedimenti
Marco Giordano, segretario generale dell’Anief, ha illustrato la situazione che è venuta a crearsi Piemonte. Qui, si è già verificata la necessità di tagliare il numero massimo di ore-permesso previsto per incapienza.
La carenza di risorse è evidente, con solo poco più di 10.000 ore disponibili rispetto alle oltre 170.000 stimate necessarie. Questo scenario, se non affrontato, potrebbe ostacolare il regolare svolgimento dei percorsi abilitanti e dei corsi da 30 CFU, essenziali per l’accesso ai concorsi previsti dal PNRR.
La frequenza obbligatoria e la necessità di permessi studio per i percorsi abilitanti mettono a dura prova le risorse degli uffici scolastici territoriali. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sottolinea la necessità di un intervento immediato.
Anche attraverso risorse del suddetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per garantire un aumento adeguato dei permessi studio e preservare il diritto allo studio per gli aspiranti docenti interessati.
Permessi studio: cosa sono e chi può richiederli
Ricordiamo che i permessi studio sono delle “concessioni temporali” attive dal 1°gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Rivolte al personale scolastico che ha, così, la possibilità di usufruire di 150 ore di studio retribuite.
Dunque, il lavoratore che ne fa richiesta ha diritto alla paga ordinaria. Possono richiedere i permessi studio per i percorsi abilitanti le seguenti tipologie di personale docente, educativo ed ATA:
- Personale con incarico a tempo indeterminato;
- Personale con incarico a tempo determinato fino al termine dell’anno scolastico (31/08/2024);
- Personale con incarico a tempo determinato fino al termine dell’attività didattica (30/06/2024).
Alcuni Contratti Integrativi Regionali, poi, prevedono la possibilità di richiedere le 150 ore di studio anche da parte di supplenti brevi. In tal caso, naturalmente, le ore concesse vengono proporzionate alla durata dell’incarico e alle ore di servizio effettivamente prestate.